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venerdì 25 novembre 2022

Master Vs Dominante semplice-semplice

Mi son venute due balle così a ripetere sta roba ma ci riprovo.

Master è una parola che deriva direttamente dal latino, magister, maestro. Per definizione è una persona acculturata e come maestro è pure in grado di insegnarci qualcosa. Ora, vista la mia totale avversione per l'inglese che con una parola intendono significare mezzo universo, il latino e l'italiano è l'esatto contrario e siccome sono italiano discendente direttamente dal popolo Rasna (etrusco), me ne sbatto altamente i coglioni di quello che fanno e dicono sti peracottari anglosassoni. Mi auguro che sia chiaro per tutti il quanto.

Bon, detto questo e qualora non foste come me e dipendeste completamente da quello che fanno i britanni e le loro varie tribù insieme ai loro discendenti, il primo significato di traduzione da master e l'italiano, è e rimane maestro. Storicamente però chi era acculturato era anche un signore in termini di denaro e possedimenti tra cui pure gli schiavi. Ecco il quanto che owner (padrone), o chief (capo), o boss (capo), sembra un po' riduttivo così che Master si è allargato a significati più ampi. Il padrone, possessore di schiavi è diventato master (l'istruito), il proprietario di un cane uguale che si dovrebbe presupporre del cane più scemo del padrone e mica è sempre così. Se volete avere un'idea di quello a cui abbiano affibbiato l'aggettivo master, suggerisco di andarsi a vedere su word reference le traduzioni. 
Nel latino antico il titolo Magister era una carica di autorità: magistrati, comandanti militari, funzionari del mondo romano e medievale. Mastro, ha la stessa derivazione di magister ma è legato ad un titolo di conoscenza più che di autorità anche se non sempre è vero.
Mastro è l'antico nome di maestro, colui che sa, l'esperto artigiano di qualche arte e per definizione chi ci insegna qualcosa a scuola come primo grado es. nelle elementari e nelle medie. Mastro muratore è il più bravo tra i muratori, chi dirige un cantiere spesso non viene chiamato con ingegnere, perito, architetto o geometra ma semplicemente "mastro" che indica colui che sa, che dice come vanno fatte le cose, l'esperto del settore o addirittura l'artista ad esempio in campo scultoreo o pittorico. Questa è una cosa che ho vissuto diverse volte in prima persona nei cantieri dove venivo semplicemente chiamato mastro magari nel chiedere come si stampa una muratura di interni o che che tipo di architrave mettere su una porta tanto per dirne un paio.
Nel post sul blog di martedì 24 aprile 2012 già descrivevo così l'idea di sensei nella cultura giapponese. 
"E' come la visione del maestro (sensei o shi), nel Giappone data splendidamente da Hirokazu Kanazawa Sensei: " “Shi” (sensei, maestro), è un qualcosa che non posso dire di me. Io non posso dire: “io sono uno Shi”. Shi è qualcosa che gli altri possono dire di te. Lo rispetto il mio maestro, lo amo ed ecco che lui è il mio “Shi”. E’ qualcosa di diverso per tante persone. Qualsiasi cosa un maestro faccia, buona o non buona, lui è il mio spirito, il mio “Shi”, il mio maestro." Ecco, la vita è così, è il tuo maestro. Non importa che sia bella o brutta, ti insegna qualcosa. Puoi decidere di cambiarla, di affrontare la stessa cosa con diversi occhi e di cercare l'armonia con il tutto piuttosto che di guardare i piedi ed ogni singolo passo o di pensare a quanto durerà il viaggio e di renderlo stanco, svogliato ed interminabile. Oggi è un buon giorno per vivere. Accettare l'oggi, credere che oggi potrà succedere qualcosa di buono".

Quindi ecco, se crediamo alla dualità dell'individuo, se una relazione SM è un legame tra due persone, non esiste nessun possesso ma una libera scelta. Il o la sottomess@ riconosce in qualcun@ il suo maestr@, buono o cattivo che sia, è il suo, punto. Il maestro non possiede l'allieva, il maestro la guida fintanto che viene riconosciuto come tale, che esiste un legame di conoscenza, di insegnamento, crescita e piacere nel farlo, che vale la pena di rimanere assieme.

Fate le vostre scelte a questo punto ma che nessuno venga fuori con un "per me è così o cosà". Maestro, mastro, ha un preciso significato così pure come sensei e visto che pratico e diffondo zen, non posso che riconoscermi nella figura giapponese del "maestro", null'altro. Io non ho nessun titolo per ergermi come tale, non mi sento sopra la massa e affronto la vita avendo sempre qualcosa da imparare anche dall'ultimo degli uomini, Voi vi sentire di essere un robo che appartiene ad un dio? Fate vobis, è la vostra vita ma da quello che voi dite e come vi comportate, faccio le mie scelte. Se voglio un cane, prendo un cane, se voglio una donna che si sottometta deve farlo in libera scelta cosciente di quello che fa e non nel cercare questo o quel maschio alfa di cui ha bisogno perché si sente debole, inadeguata, inaccettata o quel che è. Non ho bisogno di dimostrare a nessuno quello che sono e quello che valgo nemmeno a me stesso perché ribadisco il concetto: Cogito, ergo sum.


Il dominante o dom generico. Esiste praticamente in ogni coppia. Se uno va in giro e si mette a parlare con questo e con quella si scopre che fanno tutti a gara a chi ce l'ha più lungo.
"Oh ciao, come stai Luca?"
"Beh, insomma. Mi è successo questo e quest'altro e..."
Ed il primo riattacca con una fila di roba campata in aria per dimostrarti che l@i è peggio di te e ne è uscit@.
Il classico maschio alfa che cerca di dimostrarti che ce l'ha più lungo di te ed espone nel suo palmares le foto o i feticci di tiza e caia completamente sottomesse al suo volere.

«Il comportamento di sottomissione e di dominanza sono speculari e s’incastrano tra loro in modo perfetto: il dominato tende a colpevolizzarsi senza alcun motivo e tale atteggiamento viene favorito dal dominante perché lo accusa di manchevolezze. Il dominato mostra facilmente i suoi punti deboli che vengono utilizzati dal dominante per ricattarlo, intimidirlo, isolarlo. Inoltre, il sottomesso tende a ritenersi indegno, a svalutarsi fornendo se stesso su un piatto d’argento». Terry Bruno

Come riconoscere un vero maschio alfa da un segaiolo narcisista (i più)?
L'uomo alfa è in grado di amare. Di rispettare il prossimo e la sua partner. Non si arrende facilmente, ha polso e reagisce davanti agli imprevisti. Non si nasconde dietro bugie (sono separato e poi è più sposato di me), ha coraggio, forza e determinazione. Non deve dimostrare niente a nessuno, neppure a se stesso e non fa gare con gli altri. Sa semplicemente chi è e se crede che non ce la possa fare, lo dice o si impegna magari studiando, per colmare le sue lacune. Questa cosa è nata dallo studio del comportamento animale, l'etologia scienza delineata da Kornad Lorenz che cominciò a studiare i cani per finire alle oche ("L'anello di re Salomone" è un testo che tutti dovrebbero leggere e capire fino in fondo). I maschi alfa in natura nascono tali, non è solo questione di forza o di intelligenza ma di un bilanciato mix di cose. Il lupo alfa pensa prima di tutto al gruppo mettendo a rischio anche la propria vita per il bene del branco ad esempio. Il falso uomo alfa pensa a se stesso, alla sua gratificazione e si guarda allo specchio dicendosi: "Guarda quanto sono bravo, quanto sono grande". Il bene della schiava non è contemplato se lui non ne trae piacere. Si passa pertanto da una visione altruistica delle cose ad una visione egosistico-narcisista e che può assumere diversi livelli di gravità.

Livello 1 Il dominante seduce e adula la vittima per diminuire la fiducia in se stesso e la sua sicurezza utilizzando “il bastone e la carota. Il dominato cerca di essere perfetto per paura di sbagliare e crede a ciò che il dominante gli dice.

Livello 2  Il dominante gestisce consapevolmente i sentimenti dell’altro colpevolizzandolo e commiserandolo. Il dominato è estremamente servile verso il partner e risulta molto sensibile, perché soffre e si sente infelice.

Livello 3 Il dominante ridicolizza il più debole rendendolo instabile sia socialmente che psicologicamente, l’altro ha paura di essere felice e teme di perdere anche quel po’ di serenità che gli rimane.

Livello 4 Il dominante cerca di spaventare l’altro con atti violenti e plateali contro oggetti a cui fanno seguito lunghi mutismi. La vittima è preda di sensi di colpa immotivati, attacchi di panico e timori d’impazzire, fino a ipotizzare il suicidio.

Livello 5 Il dominante è spesso sarcastico, sadico e crudele. Può essere volgare e violento, con manifestazione di piacere nel far soffrire l’altro. La vittima si sente più infelice che mai, sola e insoddisfatta.






domenica 6 novembre 2022

La libertà

Prendete nota va:
Nel 1968 venne abrogato il reato di adulterio.
Nel 1970 introdotto il divorzio.
Nel 1978 regolamentato l’aborto.
Il 5 agosto 1981,  legge 442, vennero abrogate le disposizioni sul "Delitto d’onore".

Ebbene, fino al 1981 le leggi fasciste (e non sto qua a far politica ma solo storia!!!), vennero definitivamente abrogate. Sembra un secolo ma non lo è.

Ebbene adesso, chi è UN@ DOM? Chiunque sia un padre, una madre, un amante padron@. DOMINANTE. Vi è chiaro cosa abbia fatto adesso l'introduzione del BDSM al posto del SM tradizionale? No, mi pare e ve lo spiego. Quello che aveva cancellato la legge è stato reintrodotto dalla finestra da una manica di complessati narcisisti che per sentirsi più "uomini", non trovano di meglio che "possedere" una o più donne, meglio se schiave. Tanto è la vostra scelta, nessuno vi obbliga e siete maggiorenni e vaccinate. Insomma, cinquant'anni di lotte sociali delle femministe, dell'emancipazione della donna, buttati nel cesso da qualche migliaio di inutili idioti votati alla nostalgia dei tempi che furono.

Questo è il primo inghippo. Tutti voi andate dal dottore, nessuno di voi credo sia mai stato da uno psicologo. Questo cercherà in primis di capire chi siete e perché avete bisogno di un Dom. La condizione principale è l'infantilismo, l'irresponsabilità anche nel demandare al Dom le sue scelte. Fintanto che seguitate ad andare alla ricerca di dom e di pseudo master maschi o femmine che siano, voi vi imprigionate nella vostra stessa gabbia. La classica storia della rana bollita per intenderci. 

Questo principio può essere, tuttavia, calato in realtà diverse tra loro e ad esempio può essere usato per descrivere il comportamento delle persone inerti, immobili, remissive, rinunciatarie, noncuranti, che si deresponsabilizzano di fronte alle scelte quotidiane di vita. Ed è vero, l'infantilismo dell'eterno bimbo è la condizione primaria per il narcisismo e infatti spesso vi trovate a sbattere contro lo stesso modo di fare e di esistere con l'illusione di riuscire a cambiarl@. Sta di fatto che poi si vede Dio in uomo o una donna che noi stessi abbiamo eletto tale ma che Dio NON E'.

I classici cani che hanno necessità di un padrone per soddisfare la  necessità di esistere, il bisogno affettivo sbagliato fino nei suoi più profondi concetti di base. Quello stesso padrone che ha vita facile con il cane, con il gatto si troverebbe perso perché semplicemente non sarebbe in grado di "domarlo". Caratterialmente il felino ha un rapporto esattamente opposto. Voi siete suo e lo siete se lo meritate. Il gatto è un animale indipendente che fa le sue scelte per come le reputa giuste, non si fa condizionare, non accetta influente esterne e se sbagliamo con loro, la paghiamo. L'unico sistema per tenere di sicuro un gatto, è rinchiuderlo in una gabbia ma la sua natura è quella, è e rimane l'unico animale selvatico che possiamo tenere in casa. Così il "Dom" attuale, cercherà di conquistarvi cercando di capire le vostre esigenze per poi darvele. Infine, quando si sarà stancato, nel farsi rincorrere mentre da dietro ad un'altra preda esaltato agli occhi della massa, come un altro, ennesimo Dio.

La liberazione del padre padrone, ha dato anche vita alla madre padrona. Via, via nel corso del tempo, si sono affermate donne con le stesse caratteristiche dominanti prima e narcisiste nella loro evoluzione completa. 

Però queste persone vengono amate prima di tutto per averci liberato da uno stato di costrizione e limitatezza dovuto all'educazione. Fino a che non avete incontrato l@i, anche l'idea di andare ad un sexy shop era malsana. La paura del giudizio altrui, la paura di alcune pratiche che in fondo poi non hanno niente di strano, se non quando non superano gli estremi del buon senso. Quando tizi@ ci riesce allora oltre a questo pseudo amore che abbiamo imparato a chiamare possesso e appartenenza, ci si trova anche un senso di riconoscenza per averci res@ liber@. In effetti non è così: siamo solo diventati "schiavi" dell'altrui piacere. Se fossimo stat@ persone mentalmente libere, ci saremmo semplicemente arrivati da soli. Stiamo solo attribuendo la capacità alle nostre scarpe, di portarci dove vogliono loro e ce ne siamo convinti.

E adesso per forza devo parlare di me, visto che davanti a queste realtà debbo prendere una posizione personale. Questi sono tutti trucchi psicologici facilmente reperibili, imparabili e praticabili. Loro sono come dei ladri che studiano come aprire le vostre porte o vi truffano entrando in casa. Noi siamo degli ingenuotti che non studiano e affrontano la vita giorno per giorno e non crediamo che sia possibile esista gente così. Ebbene c'è! A frotte anche. Mi sono sempre rifiutato di usare queste trappole per portarmi a letto una donna. Poteva essere anche la più bella del mondo ma ho sempre detto no a me stesso per una questione morale. Per ritrovarmi a posto con la mia coscienza la sera quando andavo a letto o la mattina quando mi risvegliavo accanto ad una, due e alle volte pure tre pulzelle. Volevo che quelle persone fossero MATURE e non in preda alla voglia di sesso sciatto o manipolate di brutto.

L'SM non aveva dei giochi di ruolo come il BDSM. L'SM non accettava i dom perché persone limitanti e statiche. Loro non fanno crescere le loro sub ma le tengono statiche nelle loro grinfie nonostante spesso, si assumano meriti che non hanno. La crescita delle persone è individuale. Un master può darti il compito ma sta alla sub metterlo in pratica, fare la sua "VIA", il suo percorso, la sua strada. E' li che deve capire, da sola, senza influenze esterne. Quindi il master può di sicuro porgere il collare ma quanto detto e proposto nel come e quando indossarlo è "compito" e scelta sua, non imposta. Il nostro in effetti e qui concludo. è quello di far prendere coscienza alla tigre di essere davvero una tigre e non un criceto. Poi se si hanno le palle, forse la tigre si lascia coccolare. Cit. "Dio ha inventato il gatto per permettere all'uomo di accarezzare la tigre".