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martedì 25 febbraio 2020

Siamo tutti nati originali e moriamo di copie


Fonte Wiki
Qualcuno conosce la storia di un Cognac Francese dal nome Pinet Castillon? Non credo, è roba da intenditori. Comunque sia, questo è il quanto. Nel lontano1814 Jean Élie Henry Castillon du Perron ed Henri Pinet aprirono una ditta di commercio nella città di Cognac. Quest'anno coincide con gli ultimi sette di vita di Napoleone Bonaparte. Ha visto l'esilio presso l'isola D'Elba, la sua  fuga, la battaglia di Waterloo ed il suo confino definitivo a Sant'Elena. Pinet-Castillon cambiò marchi e nel 1947 creò il marchio i tre barili. Quello che si sa con certezza è che alcune bottiglie magari imbottigliate nel 1920 contengono brandy ritrovato nelle cantine e risalenti al secolo scorso. Così come "I tre barili". Così, per chi si ricorda un vecchio e famoso film dal titolo "Hilander, l'ultimo immortale", in cui l'eroe regalava a lei una bottiglia di cognac del 1783. Non molto distante dal quel fatidico 1814 in fondo no? :)


Chissà perché mi è impossibile possedere del brandy del 1783 ma non quello del 1814 e lo tengo stretto. Il gusto di qualcosa che non esiste più. Delle uve che non esistono più, dei modi di produrre che non esistono più rendendo il tutto qualcosa di unico. Archeologia culinaria, vinicola, distillatoria, chiamatela come vi pare. Bevande e cibo sono un legame indissolubile, sempre.




Così la ricerca dell'unicità diventa nella società moderna un mito ingannatorio, utopico. Carl Jung una volta disse: "Siamo tutti nati originali e moriamo di copie".  I nostri geni, la nostra personalità nasce libera mentre il conformismo e l'educazione che ci viene imposta, ci rendono tutti figli e prigionieri di un'unica madre spesso assolutista e narcisista.

"Oltre lo stomaco, c’è qualcos’altro che deve essere rimpito all’interno dell’uomo per riuscire a vivere, l’anima. Questa si nutre di sole emozioni, belle o brutte che siano. Nasce, cresce e muore insieme a noi. Ma per vivere ha bisogno di riempirsi di energia, quell’energia è data da tutte quelle vicissitudini che ci portano a vivere a contatto con gli altri uomini a partire da noi stessi. Prima viviamo quello che abbiamo dentro, poi viviamo tutti gli altri, infine saremo illuminati."
L'appiattimento, il monogamismo, l'idea stessa di poter limitare l'amore o i rapporti è di per se prigione. Seguito però a fare differenze sostanziali tra il poliamore e la scusa che questo offre per saltare da un letto all'altro. Se rimani in fila, se non fai troppo casino, non le senti le catene. Non c'è una pillola blu o una pillola rossa da prendere semplicemente perché non ci sono manco quelle. Le persone si adeguano al conformismo della massa perché il pensiero profondo e autonomo richiede libertà e non appartenenza, analisi critica, ragionamento logico ed autonomo, equidistanza e sono stati molto difficili da raggiungere. Non ultima la capacità di capire i propri errori e ricominciare a sviluppare le propria linea di pensiero pronti ad un cambiamento anche in modo radicale rispetto al o ai precedenti.
Così la maggior parte delle persone prende e riposta pensieri random non sviluppati o provenienti dalla propria coscienza. Vero, spesso i propri non sono così "musicali" come quelli che si leggono ma chi li scrive in genere o sono persone di alto livello intellettivo o professionisti della frasetta. Non c'è competizione, in nessun caso con la conseguenza che il nostro pensiero si annichilisce. Non c'è più.
Vedo spesso persone così che sono cresciute così e che se li dici di provare a buttare giù qualcosa di loro, si rifiutano con un "tanto non mi riesce". 

"I rapporti umani, di cui l’amore e l’amicizia sono le espressioni più significative, sono qualcosa che si costruisce con il passare del tempo, un po’ come le case. Si parte dalle fondamenta, si finisce con il tetto." 
"Non mi riesce non esiste", diceva la mia maestra alle elementari. Si nasce senza sapere fare niente. Quindi se si fa fare qualcosa è perché si è provato e riprovato a farlo. E' questione di volontà e di tempo. Null'altro.
Beh, questi "cosi" di sesso indefinito passano da una gabbia all'altra dove tutto è sfumato. Un dom è un master, un master è uno auto certificato, la miss spesso è una che ha litigato con gli uomini e sfoga tutta il suo odio e frustrazione in ambito bdsm, quasi incapace di trombare com'è. Quasi, perché son convinto che i soliti genialidioti ci leggeranno di tutta l'erba un fascio, al solito.

"Il mondo non è stato cambiato dai personaggi, è stato cambiato dalle persone. Un personaggio è tutto quello che si crea, una persona è tutto quello che ha dentro. Un po’ come la differenza tra avere ed essere."
Rimane il fatto che vivevano in una gabbia, quella della loro mente e passano in un'altra gabbia che altri professionisti hanno creato per loro costruita su una montagna di bugie ripetute talmente tante vole fino a farle diventare verità. Così il SM è diventato BDSM. I giochi di ruolo sono diventati BDSM, i narcisisti patologici sia uomini che donne, persone da cui pendere per il verbo. Lo shibari ropes come una scuola da frequentare. Parli con qualcuna e in genere sono pure tante che sono finite nelle mani di bugiardi patologici, sono passati da tutti gli stati possibili degli stati sociocipatici che si possano pensare e propinare, se ne rendono conto ma sono pure contente!!!
Questa, con tutto il mio più sincero rispetto è idiozia alla massima potenza. Proprio fuori scala. D'altra parte contenti voi, contenti tutti. Anzi, per quel che mi riguarda se vi tirano il collo, pace. Mal voluto non è mai troppo. Per lo meno ci guadagno in serenità.

Rimane tristemente il fatto che la verità non serve a niente. Probabilmente solo se fosse scritta in un rotolo di carta igienica sarebbe si abbastanza utile per pulircisi il culo.
Leggetevi l'articolo integrale da cui ho pubblicato alcuni estratti.
https://ioscrivoleidisegna.wordpress.com/2012/12/04/facebook-dimmi-cosa-pubblichi-e-ti-diro-chi-sei/



mercoledì 6 novembre 2019

Benvenuti al seguito del blog storico.

E lo faccio con un altro video, difficile da interpretare ma mi auguro che qualche emozione vi possa essere trasmessa. Alate il volume se vi piacciono i pink. Mettete il tutto a schermo intero e buona visione. Dimenticavo, al solito. Se per caso qualche video vi è precluso, navigate con una VPN. Qui viaggia da dio. :)
 

mercoledì 16 ottobre 2019

Domanda sulla sul viaggio, sono o non sono?

"Domanda. Salve a tutti gruppo, mi sento una slave da molti anni, ora che sono più grande ho deciso d'intraprendere un percorso di conoscenza di questo mondo e mio personale poi ho deciso di parlarne al mio compagno, lui non accetta la mia indole e questo ha creato un punto di rottura nel nostro rapporto lui ha paura del legame che si può creare con eventuale master o essere usata in certi modi. Purtroppo devo abbandonare il mio percorso anche se non vorrei, infatti chiedo come potrei farle conoscere meglio questo mondo? Senza forzature ne che porti a una rottura completa del rapporto?
Grazie mille delle risposte"

Bon, ci provo.

Intanto questa domanda solleva diversi dilemmi che sono praticamente la chiave ed il problema dei sadomasochisti empatici. Per quelli non empatici, il problema non si pone, fanno parte di quella folta schiera di sociopatici che si trovano in giro e non avendo sentimenti, il problema a loro non tange.

Allora che si fa quando un/a la mattina si scopre bisex, lesbica, gay, o sadomasochista? Non è un ruolo, è una condizione. E' parte di noi come i nostri capelli, le gambe, le mani e via così. Non ci si può  scindere rimanendo empatici e le uniche possibili alternative sono:
  • Cominciare a seguire la via del non sentimento. La sociopatia è uno stile di vita non una malattia. Va bene così ma il prezzo da pagare è il mancato appagamento. Il piacere è fisico, l'appagamento deriva dall'anima, dai sentimenti e se questa viene soffocata, non ci sarà mai.
  • Cominciare ad seguire la poligamia. D'altra parte la monogamia è un'invenzione dell'uomo e dalla filosofia della società che ha "costruito". Il prezzo da pagare è che molti, tanti pensano che non sia possibile, che l'unicità stia nelle persone e che i rapporti poligami non vadano bene. Un indicazione in questo senso l'hai già avuta e non mi pare positiva.
  • Fare una scelta di vita diversa. Accettare la tua condizione, esplorare la tua essenza, la tua sessualità nella ricerca di rapporti SM empatici e vedere se sei sub o slave. Per una sub, problema minore, per una slave, problema complicato. Trovami uno o una che è stato qualificato da qualcun altr@ in merito. Sono o siamo quasi nella totalità, auto attribuiti nel "ruolo". Ocio, scrivo ruolo ma non lo è. Non è una maschera che si indossa a teatro. non è un GDR, non ti scopri lesbica dalle 20:00 alle 24:00 poi torni nella "normalità". Sei o non sei ma se lo sei, devi affrontarti ed il cammino fra una montagna di fakes che sono li per divertirsi, affamati di BDSM e di GDR ma che di SM non ne sanno e non ne vogliono sapere niente.
Senza una rottura completa del rapporto difficilmente ci arrivi. O menti e fai la tua strada in segreto per vedere dove ti porta oppure glielo dici e in fondo credo che sia la scelta giusta. Se ti ama ti accetta per quello che sei, anche se sei slave o mistress o quello che è insomma. Se invece si tratta di una pulsione solo di letto, anche questa la scoprirai con il tempo. Ti metto un link ad un vecchio post che è ancora valido e sono le esatte problematiche di ogni "viaggio". Leggilo, penso che sarà istruttivo. "Il BDSM in 20 aforismi zen"
Adesso dirai. E' schietta e diretta come risposta? Ebbene si. E' quel che è. Se non si accetta la verità si rischia di affogare e nessuno è immune ad gorgo che ci risucchia all'improvviso e ci porta sotto.
Namasté.

sabato 5 ottobre 2019

Chi sono, faccio chiarezza una volta per tutte.


Al contrario di molti ragazzi della mia età, non ho mai giocato a pallone. Non conosco nemmeno i fondamentali e insomma, sono una schiappa totale. A tredici anni invece ho cominciato un percorso nel judo. Come in tutte le arti marziali, vi erano maestri che si limitavano ad insegnare la disciplina olimpica tenendo fuori tutte quelle mosse e filosofia che non sarebbero mai state applicate in gara e chi invece insegnava di tutto nel tentativo di tramandare l'arte marziale piuttosto che renderla solamente che uno sport. Non vi erano scelte. O fare Judo o iscriversi ad un Dojo di Jujutsu ma in zona non ce ne erano di papabili. Sono una persona curiosa di natura e quindi ho seguito tutto quello che era più completo possibile. Come dovreste ben sapere, Hojōjutsu (捕縄術) o Nawajutsu (縄術), dal quale deriva quello che voi chiamate shibari o kinbaku, è cominciato attraverso l'uso dell'obi, la cintura che si porta in vita. Queste tecniche di utilizzo, non si limitano all'immobilizzazione ma abbracciano un campo molto vasto. Con l'obi si possono fare strangolamenti o soffocamenti venerei o respiratori o addirittura entrambi. E' possibile anche usarla come arma di offesa e di difesa.
Sul dizionario jisho.org si legge: "Hojōjutsu is a quintessentially Japanese art that is a unique product of Japanese history and culture" (Hojōjutsu è la quintessenza delle arti giapponesi, un unico prodotto della storia e della cultura del Giappone). Questa è un'arte, riconosciuta e codificata da secoli e nessuno in un Dojo si compra una cintura e se la mette. Nessuno.

Il tutto è durato fino a diciassette anni e poco più perché non avevo più qualcuno che mi portasse due o tre volte a settimana a prendere lezioni. Non solo, tornavo a casa e sul collo e sui piedi per via degli sfregamenti del judogi, sudavo letteralmente sangue ed avevo la pelle scurita e macchiata da questi effetti collaterali. Non era molto edificante, no. Fratture a parte, che sono parte della lotta, questa è una roba che proprio non mi piaceva. Presa la patente, dopo un'esperienza che per me è stata non molto costruttiva con il maestro F***i. Passato al karatedo, mi sono portato dietro il bisogno di contatto che c'era nel judo, specializzandomi nel combattimento chiamato nel karate-do, Kumite (組手).




Ho preso lezioni da diversi maestri al top del karate italiano. S***. P***, G***, e molti altri nel giro degli stages mensili che venivano organizzati proprio per incontrare altri sensei. Quello che ho riportato nel karate che si era già perso nel corso degli anni, sono alcune tecniche antiche, che riportava mi pare nei suoi due ultimi libri, il Mo, S***i come le forbici e le importanti cadute del judo che nel karate non venivano più insegnate. Il recupero dei colpi di empi (gomito), quelli a lancia e di taglio per lo meno come presentazione in allenamento. E' anche ovvio che nessuno può tirare una forbice far cascare qualcuno senza prima insegnargli a cadere e a fare la contromossa. Come vedete nel video, purtroppo di bassa qualità che ho qui messo, chi subisce una forbice alla testa se non asseconda il movimento con una caduta, la medesima rimarrà tra le gambe dell'altro con esiti nefasti. Nota a latere: Shirai Sensei, venne aspramente criticato per la sua pubblicazione ai tempi, adesso ve ne sono diverse e successive versioni e a quanto pare l'effetto è stato un altro. Rimango della vecchia scuola. Né qui (SM), né nelle arti marziali, dovrebbe girare denaro se non quello per sostenere le attività formative ed i Dojo. Chi pubblica un libro ha le tasse pagate. Chi fa una festa, corsi di corde con titoli del tutto inventati, feste, cene, banchetti, frequentemente l'attività sembra molto sospetta.  Questo è al di fuori dei miei principi. In "amore" o nei sentimenti, non dovrebbe circolare denaro se non per comprare qualche giochetto. Se questo invece è solo un rapporto di sesso, allora è altro. Le persone sprovviste di sentimenti sono un gruppo cospicuo in quest'ambiente e non intendo coltivare narcisi anche se solo germogli.

Fino al 1989 l'anno di fondazione della FIKTA, spesso e volentieri ogni volta che cambiavi Dojo o maestro, se non avevi dato l'esame di cintura marrone, ricominciavi da capo. Da quel momento in poi molto cambiò. Ogni sei mesi si poteva dare un esame e salire di Kiu. La mia storia di attività sportiva, finì a trenta anni circa per dei motivi seri di salute.

Nella Fikta, svolsi la prima attività di diffusione della cultura giapponese avvicinandosi anche alla lingua ma era una roba impossibile da imparare da solo e gli insegnanti in loco scarseggiavano.
In poche parole, la mia cultura e Know-how, ogni volta che prendo in mano del cordame, mi fa riflettere su quali siano i punti sensibili o anche quelli mortali (così chiamati in ambito marziale), ed usarle nel modo più appropriato. Ecco, questa è una certificazione ufficiale. Nessuna scuola inventata, nessun maestro di qualcosa che non esiste di cui fregiarsi nei titoli. Ora, non è per sminuire gli altri ma francamente "mi son fatto un culo così" (14 anni di arti marziali, cultura e filosofia giapponese, 2-3h di dojo al giorno per 5-6gg a settimana e scusate se è poco), per arrivare dove volevo e non ho voglia di essere messo o sminuito da qualche bischero dell'ultima ora. Grazie.

Ho visto persone che dopo un viaggio in Giappone si sono diventati esperti nella loro cultura, gente che faceva altro, inventarsi allo stesso modo un "mestiere" di legatore. Gente che erano fotografi o lo sono diventati, vestire un kimono, appiccicarsi un nick in giapponese e così giocare sull'esibizionismo ed il bisogno di stima di molte pulzelle per farle diventare delle star magari fino a che gli ha interessato l'argomento, per poi passare alla successiva, la successiva e ancora la successiva e così via. Ragazze se avete bisogno di questo, quello che vi manca è l'autostima non una fotografia o un palco  e mettetevelo bene in testa. Davanti ad una foto ben fatta non importa se siete alte, basse, grasse o magre. Con le tette piccole o grandi, carine o brutte, ci sarà sempre uno stuolo di MDF che vi adoreranno alla follia.

Il primo approccio al SM mi capitò nel 1984 con una rossa nordica che su un divano mi disse: "o stai fermo o ti lego" e da li, con un semplice due più due, mi ritrovai nel Sadomaso sempre più curioso. Il giro più profondo fu però l'anno successivo con una insegnante di psicologia immersa anche in questo stile di vita, bisessuale dichiarata e alla pratica pura, ci unì una importante scuola su come pensiamo e come usare gli stessi pensieri o desideri per rendere più completo un rapporto. Devo anche dire che non  ho niente di auto attiribuito neppure da qualche amico compiacente. Come ben capite ho cominciato praticamente da "sottomesso" per essere poi istruito da "master" perché dicevano, "é la tua natura, sai far star bene una donna e ti viene meglio, naturale". Perché alla fine della frittata se non si offre spettacolo, apparenza, mito e roba da media, si deve tornare allo scopo reale del tutto: stare bene. Qualsiasi cosa si faccia dalla più semplice, alla più estrema.
Senza veli
Nessuna improvvisazione. Come sento in genere dire da molti, non è detto che chi un cuoco che ha fatto l'alberghiero sia migliore di un cuoco che si è fatto da solo. Sta di fatto che nessuno di voi andrebbe mai da un non geometra per farsi progettare casa, da un non medico per farsi curare o da un non astro fisico per farsi spiegare le stelle seriamente. Personalmente ho anche l'abilitazione al comando per barche fino a 12 miglia. Mai data, purtroppo l'integrazione per oltre e la vela, la mia passione e lì i nodi, sono materiale importantissimo.

Vero, magari come informatico conosco dei trucchi particolari, rimane il fatto che quello che ho studiato, è un fai da te, non ho nessun titolo, non non nessuna base completa su cui costruire il resto. Non è propriamente del nozionismo ma non è manco un titolo di studio.

venerdì 4 ottobre 2019

Informazioni sul nuovo blog

Salve a tutti.
Ho deciso di aprire un nuovo blog perché l'altro è drammaticamente pieno. Praticamente sta diventando ingestibile. Così da oggi proseguo qui. Dovete notare una cosa: la barra di ricerca delle parole chiave e dei post ha cambiato colore. Se scrivete una parola chiave o che volete ricercare, vi restituirà i post contenenti quella parola sia su mastrodesade.org, sia su mastrodesade.net. Praticamente come un blog unico. Buona navigazione.